Giovanni Mangiacapra

Il dominomista con tessere di domino su legno, 100 x 60 cm, 2017
Il meccanomista, con giocattoli in plastica, su legno, 60 x 80 cm, 2017
Molti anni fa entrai in contatto con un collegio Don Gnocchi a Marina di Massa: la struttura era per ragazzi disabili gravi e gravissimi, molti di questi con seri problemi di utilizzo delle mani. Per potenziare al massimo le loro possibilità, pur nei limiti delle loro menomazioni, nel collegio erano usati alcuni giochi specifici, tra essi il Domino e il Meccano che, per la loro struttura implicano un importante utilizzo delle mani. Questi giochi erano usati tutti i giorni, con allegria e spensieratezza e, attraverso il loro utilizzo, molti ragazzi impararono ad essere indipendenti, a superare i propri limiti, tra una risata e l’altra.

Giovanni Mangiacapra inizia la sua attività artistica negli anni 70, con una mostra collettiva organizzata dal centro Don Gnocchi di Parma. Nella prima fase l’aspetto figurativo è dominante, per poi essere sostituito dalla sperimentazione di materiali e colori e giungere  ad un’interpretazione personale dell’informale. Il suo linguaggio va verso un mondo espressivo con un messaggio in senso ecologico, trattando del rapporto squilibrato tra Uomo e Natura. Le sue tele prendono “Corpo” in un significato che germoglia lentamente in una nuova intensità e colore di vita. Una ricerca sempre sorretta da una rigorosa e severa ”spiritualità” a cui sono sottoposti gli spessori cromatici della Materia. Dagli anni ’70 ad oggi è costantemente presente in mostre collettive e personali di grande prestigio, anche in strutture museali. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche.